venerdì 29 ottobre 2010

Le carceri russe guardano alle chiese come guide morali per i detenuti


Le prigioni della Russia, che lottano con la crescente criminalità, il sovraffollamento e la scarsità di fondi, si stanno rivolgendo alle religioni perchè siano guide morali per i reclusi. Questo è un grande cambiamento se si pensa al sistema sovietico, dove religioni e credenti erano spesso imprigionati per la loro fede. " Abbiamo firmato degli accordi con tutte le confessioni più importanti nel nostro paese", ha affermato Aleksandr Reimer, direttore del Servizio di correzione Federale della Russia in un' intervista alla Rossiiskaya Gazeta, un quotidiano ufficiale del governo. Sebbene la chiesa ortodossa russa sia sempre più vicina al governo negli ultimi anni, il nostro obiettivo non è quello di imporre la religione in maggioranza. " Proprio ora stiamo preparando un accordo con i buddisti", ha aggiunto Reimer nell'intervista. " Stiamo dando accesso a tutti e costruiamo chiese, moschee e sinagoghe". Infatti, a luglio Reimer ha firmato un accordo con le comunità ebraiche per avere una sinagoga e una stanza di preghiera nelle prigioni. La Federazione delle comunità ebraiche della Russia deve anche offrire aiuto umanitario ai detenuti, come cibo e farmaci. Il Servizio di Correzione è partito come progetto pilota con la chiesa ortodossa in quattro regioni russe per introdurre dei cappellani nelle carceri.

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