lunedì 5 aprile 2010

Anima di Cristo


Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. O buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le piaghe, nascondimi. Non permettere ch'io mi separi da te. Dal nemico maligno difendimi. Nell'ora della mia morte chiamami. Fà che io venga a te, a lodarti con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. AMEN .

domenica 4 aprile 2010

Il muro


In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra. Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione. L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi e coloro che fuggivano. " Tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera", pensava il primo eremita. Che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro. Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta ogni volta che l'altro commetteva una colpa. Dopo qualche mese , davanti alla grotta, c'era un muro di pietre grigio e soffocante. E lui era murato dentro. Miei cari, nulla viene perso di quello che abbiamo seminato nel cuore del nostro prossimo, tutto è sprecato quello che abbiamo tenuto esclusivamente per noi.... date a piene mani... l'indifferenza e l'ingratitudine, è vero ci tolgono l'entusiasmo e la voglia di fare, ma se riusciamo ad oltrepassare questo primo e grande ostacolo allora saremo sulla buona strada... non sappiamo il seme che porterà frutto, ne tanto meno quando, non aspetta a noi di conoscerlo.. riuscire a guardare oltre il terreno e contemplare i risultati eterni dei nostri sforzi ci darà l'energia sufficiente per vivere il nostro oggi.. vivere per gli altri è la cosa più gratificante che possa esistere e la più fruttuosa ... Paolo direbbe: " è più felice cosa il dare che il ricevere..." di solito si dà grande peso alle grandi opere, ma anche saper sostenere con la parola lo " stanco", saper ascoltare chi non ha nessuno che gli presti attenzione, saper tacere quando le parole sarebbero meno efficienti del silenzio, saper fare un piccolo gesto di affetto, donare una piccola attenzione a chi è chiuso in se stesso, si direi che sono proprio queste piccole cose a colorare le nostre giornate e quelle del nostro vicino.... perchè chiudersi nel proprio mondo e lasciare gli altri fuori dalla nostra portata del cuore,,,, il primo a soffrirne sarei io... e con questa mia riflessione, vi saluto e vi auguro una buona Pasqua!

Il mondo ha bisogno di noi


" Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna" ( Gv 12.25) Una piccola nuvola avanzava lentamente nel cielo , su di essa due goccioline d'acqua litigavano furiosamente. " Ti dico che dovevamo scendere su quel prato!", urlava Gocciolina. " Ah si? Avremmo fatto proprio un bel affare!" ribatteva nervosamente Goccetta che non accettava proposte altrui" Come minimo saremmo finite su una zolla di terra infangandoci tutte" " Oh , poverina. sua maestà non vuole sporcarsi", la prese in giro la compagna facendole un grande inchino . " Forse sua maestà preferirebbe cadere in una bottiglia di profumo...". " Sei sciocca e ignorante !" urlò con tono indignato Goccetta voltandole le spalle. " Adesso parlerò solo con Goccina." Così si rivolse all'altra compagna che , seduta sull'orlo di una nuvola guardava il paesaggio. " E tu che ne pensi?", le chiese incuriosita. Goccina riflettè; e poi rispose : " Credo che ognuna di noi debba seguire le proprie aspirazioni. Senza dimenticare però ciò che siamo e il compito che dobbiamo assolvere: il mondo ha bisogno di noi". "Giusto " intervenne Goccetta che non aveva capito il vero significato di queste sagge parole" Ognuna pensi a se stessa".Comunque smisero di litigare. E tutte e tre presero a guardare in basso alla ricerca del posto preferito. La prima a lasciarsi scivolare dalla nuvola fu proprio Goccetta. Ci teneva tanto al suo aspetto che scelse una roccia in pieno deserto per farsi una bella abbronzatura! " Sono talmente bianca che un pò di colore me donerà senz'altro", disse tutta soddisfatta. E, senza ritardare neppure un attimo, eccola già sdraiata sulla roccia a crociolarsi al sole. Ma, accipicchia come scottava! Fatto sta che , poco,dopo, Goccetta cominciò a sudare e , all'improvviso, scomparve: era evaporata ! Di lei non restava più nulla, neppure il segno sulla roccia. La seconda ad abbandonare la nuvola fu Gocciolina. Stavano sorvolando l'oceano quando, vedendo tutta quell'acqua , pensò: " Di certo non mi mancherà la compagnia. Mi divertirò un sacco!". Salutò Goccina e se ne andò. Per settimane e settimane trascorse le sue giornate ridendo, ballando, scherzando insieme con le altre gocce che formavano il mare. " Ho scelto proprio bene, è una vera pacchia! " , si ripeteva felice. Ma un giorno, un'onda capricciosa l'afferrò con decisione e la mandò a ruzzolare sulla spiaggia. Gocciolina non fece neppure in tempo a capire ciò che le era successo, che la sabbia subito l'assorbì. E neanche di lei rimase nulla. Sulla nuvola, intanto, Goccina aspettava il momento opportuno per scendere sulla terra. Ormai aveva deciso: si sarebbe spinta ancora più a nord dove il vento freddo l'avrebbe trasformata in un fiocco di neve. " I bambini sono contenti quando vedono la neve", pensava sorridendo. Ma ecco che vide, in un campo arso dal sole, una pianticella quasi appassita. Sull'intera regione non pioveva da più di otto mesi. " Poverina! Chissà quanta sete deve avere", commentò tutta rattristata. E improvvisamente si lasciò cadere dalla nuvoletta. Fu tale lo slancio , che finì proprio addosso alla pianticella. " Che fresca carezza", mormorò la piantina drizzandosi a fatica. " Chi sei?" , le chiese allora incuriosita. " Sono Goccina e sono venuta ad aiutarti", rispose la goccia d'acqua scivolando fino a terra. In un attimo scomparve nel terreno. Cammina cammina, arrivò alle radici. Subito un fremito percorse l'intera pianticella e , addirittura, un fiore sbocciò profumando l'aria. Ancora oggi, quando un nuovo fiorellino spunta tra le foglie, si sente raccontare la storia di Goccina che era scesa dal cielo per salvare la pianticella. Se voi foste una goccia dove preferireste cadere? Tutti possiamo sperimentare la più grande fra le gioie, che è quella del donare e del donarsi. Come mai di Goccina qualcosa è rimasto? Anche il nostro impegno e il servizio per il nostro prossimo è un saggio investimento. Infatti, Gesù ci ha promesso che se sappiamo orientare bene le nostre scelte, pensando meno a noi stessi e impegnandoci invece in favore del più debole e del meno fortunato, questo diventa un investimento che rende, perchè avremo un tesoro nei cieli" ( Mt 19:21) e riceveremo cento volte tanto, ereditando la vita eterna" ( Mt 19:29) . " Cercate in cielo e in terra e non troverete nessuna verità rivelata con maggiore forza di quella dell'opera di assistenza nei confronti di chi ha bisogno di simpatia e aiuto"

sabato 3 aprile 2010

L'amore


Quando l'amore vi chiama, sequitelo anche se ha vie sassose e ripide. E quando vi parla, credete in lui. benchè la sua voce possa disperdere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poichè come l'amore vi esalta, così vi crocifigge, e come vi matura, così vi poterà. E vi consegna al suo sacro fuoco, perchè voi siate il pane santo della mensa di DIO. Tutto ciò compie l'amore in voi, affinchè conosciate il segreto del vostro cuore e possiate diventare un frammento del cuore della vita. L'amore non dà nulla, fuorchè se stesso e non coglie nulla, se non in se stesso. L'amore non possiede nè vorrebbe essere posseduto, perchè l'amore è sufficiente all'amore. E non pensate di poter dirigere l'amore, perchè, se vi trova degni, è lui che vi conduce. L'amore non desidera che consumarsi1 Se amate davvero, siano questi i vostri desideri: destarsi all'alba con un cuore alato e ringraziare per un altro giorno d'amore; addormentarsi a sera con una preghiera per l'amato nel cuore e un canto di lode sulle labbra. ( Gibran Kahlil Gibran)