domenica 1 novembre 2009

La potenza del perdono

Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori.Matteo 6:12 Qualche volta fa bene guidare lungo le strade secondarie pensando a qualcuno che ci ha fatto un torto.La mente vaga e immagina delle scene in cui umiliamo pubblicamente questa persona dimostrandole che si sbagliava e che noi avevamo ragione.I chilometri volano, gli amici danno ragione a noi e torto al colpevole.La nostra presunta competenza nel giudicare correttamente gli errori degli altri risponde a un nostro criterio di giustizia e diritto.Troppo spesso abbiamo bisogno di rimuginare sui nostri rancori per sentirci meglio.Accumulare sentimenti negativi nei confronti di qualcuno, disperdere energie preziose, ricadere in cupi ricordi e razionalizzare il nostro perdono quando ci crediamo vendicati è uno spreco di energie !Non capiremo mai abbastanza quanto sia inutile giudicare gli altri, forse per questo che non riusciamo a comprendere il perdono di Dio.In quanto esseri umani non abbiamo punti di riferimento, perchè la nostra mente non possiede quella percezione che ci potrebbe permettere di capire un Dio che perdona.Così finiamo per pensare che perdonare qualcuno che ci ha fatto del male equivale a dire che il male che ha commesso non era importante.Lewis Smedes, in Forgive and Forget, suggerisce che il perdono è previsto per noi stessi e non per colui che ha fatto il torto.Perdonare ci libera da ogni animosità a da ogni accusa contro i nostri simili.Questi vantaggi ci aiutano a capire perchè Dio desidera farci sperimentare il perdono.La vera crescita non ha niente a che vedere con le sconfitte degli altri e si realizza solo nel momento in cui aiutiamo coloro che ci circondano a trarre lezioni preziose dalle loro scelte sbagliate e a proseguire nel loro cammino.Imparare e perseverare: ecco il mio e il nostro obiettivo. Conservi del rancore? Devi perdonare qualcuno? Forse devi perdonare te stesso? Che cosa puoi imparare per andare avanti?

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