lunedì 12 ottobre 2009

farsi degli amici per dio

Tempo fa ricevetti la visita di un neoconvertito.Era turbato.Mi disse:"Mark, ho talmente irritato i miei parenti che i miei genitori hanno minacciato di buttarmi fuori di casa".Gli domandai che cosa aveva potuto irritarli a tal punto.Mi rispose che era stato impressionato da un mio sermone sul marchio della bestia e che aveva dato ai suoi parenti cattolici il riassunto di quella conferenza.Non riusciva a capire perchè essi fossero così adirati.Gli chiesi "Alfredo, il primo studio che ti ho dato è stato forse sul marchio della bastia?"egli riflettè un istante, quindi rispose dicendo che io gli avevo parlato prima di Gesù e poi in seguito della croce, della redenzione, del secondo avvento di Cristo....Solo in un secondo tempo gli avevo parlato del marchio della bestia.Gli feci chiaramente comprendere che quando insegnamo qualcosa è importante il "quando", il "momento" in cui lo facciamo.Questo è altrettanto importante quando la cosa stessa che diciamo.Talvolta rischiamo di voler esercitare troppo presto una certa pressione su quanti ci ascoltano.Ricordiamo che i neonati e i giovani nella fede hanno bisogno prima del latte invece di alimenti più pesanti da digerire.Isaia 50:4 presenta tre elementi vitali nell'evangelizzazione mediante la conversazione:"Il Signore; l'Eterno mi ha dato una lingua esercitata perchè io sappia sostenere con la parola lo stanco; egli risveglia ogni mattina il mio orecchio, perchè io ascolti come fanno i discepoli".Si tratta qui di qualcuno le cui parole sono suggerite dal Signore; qualcuno che ha imparato a dire parole che sostengono lo stanco; un uomo che sa quando ascoltare e quando parlare.è possibile dire una parola giusta , in modo giusto, ma al momento sbagliato.è anche possibile dire la parola giusta in modo sbagliato al momento giusto e, infine, dire la parola sbagliata al tempo giusto e nel modo giusto.Per avere successo nell'evangelizzazione occorre sapere che cosa dire,come dirlo e quando dirlo.

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